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Individuati i sei sottotipi del pre-diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 05/01/2021 17:57

Consoli: "Potremmo avere un domani fatto di farmaci attivi anche in prevenzione"

Sono stati individuati i sottotipi del pre-diabete: sono 6. A dirlo è lo studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine e condotto dall'Università di Tubinga e dal Centro tedesco per la ricerca sul diabete. La nuova classificazione potrà aiutare in futuro a prevenire la manifestazione del diabete e lo sviluppo di complicazioni grazie a una prevenzione mirata.   "Per le persone con pre-diabete non è stato possibile fino ad ora prevedere se svilupperanno il diabete e se saranno a rischio di complicazioni gravi come l'insufficienza renale, o se avranno solo una forma innocua con livelli di glucosio nel sangue leggermente più alti ma senza rischi significativi", ha affermato Hans-Ulrich Häring, che ha avviato lo studio 25 anni fa.  Sulla base dei parametri metabolici chiave, come i livelli di glucosio nel sangue, il grasso del fegato, la distribuzione del grasso corporeo, i livelli di lipidi nel sangue e il rischio genetico, i ricercatori sono stati in grado di identificare i sei sottotipi.

Tre di questi gruppi (1, 2 e 4) sono caratterizzati da un basso rischio di diabete e hanno un rischio particolarmente basso di sviluppare complicanze. I tre sottotipi rimanenti (i gruppi 3, 5 e 6) sono associati a un aumentato rischio di diabete o malattie secondarie. Le persone che appartengono al sottotipo 3 producono una quantità insufficiente di insulina e hanno un alto rischio di sviluppare il diabete. Le persone nel gruppo 5 hanno una steatosi epatica pronunciata e un rischio molto alto di diabete perché i loro corpi sono resistenti all'effetto ipoglicemizzante dell'insulina. Nel sottotipo 6, invece, il danno ai reni si verifica anche prima che venga diagnosticato il diabete. Secondo Agostino Consoli, presidente della Sid, la Società italiana di diabetologia, si tratta di una "interessantissima osservazione" che può portare a "programmi mirati di prevenzione". "Potremmo avere un domani fatto di farmaci attivi anche in prevenzione - prosegue - Questa osservazione potrebbe facilitare gli interventi. Potrebbe servire ad efficientare la gestione della prevenzione". 

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fonte: Nature Medicine

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